​Cos'è il Counseling
“Il counseling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione.
Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento.
È un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale”.
Definizione formulata da AssoCounseling, associazione di categoria.
Le sue origini
La parola counseling deriva dal verbo inglese “to counsel” che a sua volta risale dal verbo latino consulo-ere che significa “consolare”, “confortare”, “venire in aiuto”.​
Negli Stati Uniti, l'attività di counseling risale ai primi anni del Novecento. In quel periodo, pionieri del settore sociale iniziarono a usare questo termine per descrivere l'orientamento professionale offerto ai soldati di ritorno dalla guerra. Questi interventi avevano lo scopo di aiutarli a rielaborare i traumi subiti, trovare nuove opportunità lavorative e reintegrarsi nella vita civile.
In Italia, le radici del counseling affondano nella storia dell'assistenza sociale che ebbe inizio negli anni Venti. Nel 1929, furono formalmente costituite iniziative filantropiche e volontarie, in parallelo alla fondazione delle prime scuole per assistenti sociali.
In Gestalt​​
Io sono responsabile delle mie formulazioni, delle mie scelte, necessariamente e deliberatamente soggettive e anche dei miei errori, giusto prezzo per la libertà.
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Ricordiamo Beisser: “Essere ciò che sono prima di essere in qualche altro modo è la teoria paradossale del cambiamento”, nel momento in cui mi accetto così come sono che io divengo capace di cambiare.
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La Gestalt ci ricorda che occorre distruggere per digerire; occorre mordere, lacerare, masticare pazientemente e
non introiettare passivamente.
La storia
La parola tedesca "Gestalt" significa "struttura-forma", che emerge dallo sfondo e nella quale l'essenza del tutto è diversa o maggiore della somma delle sue parti. Ad esempio, la Gioconda è più della semplice combinazione dei suoi colori, e il Requiem di Mozart è molto più di una melodia; la sua bellezza nel suo insieme chiaramente non può esistere senza le singole parti, ovvero le note.
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In sostanza, da ogni esperienza percettiva si ottiene un'immagine completa a cui la mente attribuisce un significato, derivante dai singoli dettagli che fungono da sfondo alla figura. La capacità di percepire il tutto è una dote innata in ognuno di noi e ci consente di dare un senso a ogni percezione.
Gestalt
​La Gestalt, fondata da Fritz Perls (1893-1970), è un approccio alla psicoterapia che considera l'intera esperienza individuale in modo olistico e umanistico.
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Questo modello fenomenologico ed esistenziale mette l'accento sull'esperienza diretta del comportamento, senza interpretazioni preconcette. Si focalizza sul come si manifesta il fenomeno, anziché cercare il perché o il significato.
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Riconosce e supporta la naturale inclinazione dell'individuo, verso il raggiungimento dell'equilibrio, del benessere e della crescita personale.